La mente umana serve a ideare?

La mente umana serve a ideare?

La mente umana serve a ideare? Personalmente credo di no; credo inoltre che sia diventata quello che è solo per caso; qualcuno pensa che potrebbe essere il risultato del progetto di qualcuno, ma questo comporterebbe l’affermazione dell’esistenza di un fine, in pratica del principio antropico forte come una verità mentre invece è solo una teoria. Il classico dilemma destinato a rimanere senza risposta. Tuttavia spesso immaginiamo la mente come il fine di qualcosa e rifuggiamo l’idea che tutto sia avvenuto per un caso; io stesso lo faccio, ma credo che dipenda da come la mente stessa è fatta. Io credo che essa all’inizio sia servita a fare delle cose. Inizialmente a muoversi, a nuotare, camminare, correre, arrampicarsi e che nel corso dei secoli si sia perfezionata ed evoluta fino ad arrivare al punto da formulare concetti astratti; ha iniziato ad esempio a pensare al futuro, una realtà che ancora non esiste ma che tra poco prenderà vita, ed ha cercato di modificarlo. Costruire un utensile infatti sottintende la volontà di modificare il futuro, cioè pensare di fare una cosa quando ancora non c’è e poi realizzarla, ma dopo, in un luogo che ancora non esiste. Quindi quando si pensa a qualcosa si immagina il futuro, ma forse esso è solo una creazione della mente umana. E nel corso dei suoi pensieri la mente è giunta all’inevitabile traguardo di pensare a sé stessa formulando il concetto cogito ergo sum. Se io penso allora esisto, e quindi il pensiero è la prova dell’esistenza di un soggetto che pensa e che viene prima dei pensieri. Ma non potrebbe invece essere il contrario? Il pensiero viene prima o dopo di chi lo ha formulato? Esiste un io che pensa oppure anch’esso è solo un pensiero? Esiste veramente un’entità pensante, un io in grado di poter essere definito e delimitato nello spazio e causa dei pensieri, oppure è proprio quel groviglio di pensieri sempre più complessi che ad un tratto applica il suo metodo di funzionamento a sé stesso? Ha senso tutto questo? Di certo credo che le cause che hanno portato allo sviluppo della mente umana abbiano avuto un ruolo determinante nel suo sviluppo ed hanno influenzato il suo funzionamento. Questo è un elemento chiave da tenere in considerazione per capirne il funzionamento. Perché la mente è fatta così? Siamo sicuri che sia l’unico modo? Se, ad esempio, si fosse sviluppata in un ambiente senza pericoli, ad esempio in una forma di vita al vertice naturale della scala alimentare, una specie che non avesse dovuto scappare, cacciare e lottare per sopravvivere; se le sue esigenze fossero state così diverse che, ad esempio, il collegamento tra gli eventi non fosse stato così importante per la sua sopravvivenza (cioè, sia chiaro, tra la vita e la morte, tra l’esistere e il non esistere, il vero fine della mente) la mente umana sarebbe stata così? Sarebbe addirittura esistita una mente? Di sicuro la nostra è nata per risolvere problemi cruciali per la sopravvivenza ed il concetto di causa ed effetto è nato con lei. Scappa o muori, accendi un fuoco o muori dal freddo; è chiaro che veda il mondo nel quale si è sviluppata come un luogo dove se accade qualcosa allora deve esistere una causa scatenante. Ma potrebbe essere che quello che noi pensiamo non siano la causa (la nostra individualità, noi stessi) ma l’effetto? Non lo sapremo mai, o almeno non qui.

Così, quando l’uomo ha alzato la testa verso l’alto ed ha guardato le stelle ha applicato lo stesso metodo di ragionamento; se ci sono le stelle ci deve essere stata una causa, ci deve essere stato qualcosa prima che le ha generate. Prima e dopo, la nostra mente funziona così ed ha sovrapposto il suo schema al mondo cercando di risolvere le domande (di natura però completamente diversa da quelle che avevano portato al suo sviluppo) applicando così lo stesso metodo di ragionamento.  È nata, ad esempio, la matematica, che credo che sia il massimo traguardo mai raggiunto dalla nostra mente. L’esistenza dei numeri irrazionali, dei numeri trascendenti tuttavia dovrebbe farci intuire che anche essa ha un limite e, sebbene lo gestisca in modo molto elegante, non riesce a spiegare tutto e che c’è qualcosa che va al di là e che sfugge. In fisica, quando ti trovi un infinito, uno zero al denominatore, vuol dire che la formula è sbagliata e, ancora oggi, meccanica classica e meccanica quantistica appaiono come due monumenti dell’intelletto umano ma ancora inconciliabili tra loro. Che cosa manca? Anni di studi e di impegno o un cambio di approccio? Si tratta solo di continuare a camminare su questa strada oppure è proprio essa ad essere sbagliata? Qualcuno potrebbe dire che se non ci fosse stata la mente umana non ci sarebbe stato alcun pensiero e forse ha ragione, ma non potrebbe essere che la mente umana non è in realtà nata con lo scopo di porsi domande di questo genere? Non potrebbe essere che, semplicemente, sta cercando di trovare una spiegazione solo perché deve dare una spiegazione a tutto, compresa la scoperta della sua esistenza? Perché accade questo? Perché quello? La mente umana è fatta così, ma non credo che sia nata per scoprire le ragioni dell’universo, fatto che potrebbe essere del tutto accidentale (almeno per chi crede solo nelle cause efficienti e non nella causa finale). Ma non sto affermando un pensiero, ma solo un dubbio e ciò che mi sento di dire è che non lo so, semplicemente perché credo che la nostra mente non sia in grado di dare questo tipo di risposte e che se lo facessi avrei ceduto al suo metodo di ragionamento. Avrei accettato l’idea che esistono delle domande e che bisogna trovare delle risposte, ma forse queste risposte non esistono ed è solo un approccio della nostra mente. Siamo imprigionati nel meccanismo della ricerca di risposte a domande che potrebbero non esistere.

Stiamo cercando di trovare delle cause, ma forse causa ed effetto sono solo una nostra creazione. Stiamo cercando di capire che cosa sia avvenuto prima, ma se il tempo non esiste questa domanda non ha alcun senso.

E quindi non credo che tutto quello che pensiamo sia sbagliato.

Ma solo diverso.

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *