Il principio antropico

Il principio antropico

Il principio antropico forte è una di quelle cose su cui si potrebbe parlare per ore, per giorni, per mesi, senza mai venirne a capo. È nata quasi per caso nel 1973 ad opera di Brandon Carter, un fisico australiano, in occasione del simposio tenutosi a Cracovia nello stesso anno nel quadro delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario della nascita di Niccolò Copernico; il simposio era sulle teorie cosmologiche che potevano nascere analizzando i dati ottenuti con le osservazioni e nel suo intervento Carter notava come la posizione dell’uomo nell’universo, per quanto non centrale, in realtà a suo avviso apparisse comunque privilegiata; mettendo in guardia dall’uso eccessivo del principio copernicano, Carter infatti poneva l’attenzione degli scienziati sul fatto emergente che l’universo e le sue leggi non solo non fossero incompatibili con l’esistenza umana ma che, anzi, rendessero plausibile supporre l’esistenza di un “piano”. In pratica, secondo lui c’erano troppe coincidenze perché si potesse pensare all’universo, alla nascita della vita e soprattutto della razza umana come al frutto di una serie di eventi casuali.

                     Io sinceramente non sono in grado di rispondere e, come direbbe un grande filosofo, credo che questo argomento sia fra quelli sui quali dovremmo tacere. Certo, ne possiamo parlare, ma di certo senza pensare di concludere qualcosa; per ingannare il tempo questo è sicuramente un argomento stimolante, un interessante campo dove cimentare la nostra mente, ma dobbiamo “maneggiarlo con cura” perché potrebbe portarci a conclusioni fuorvianti, pericolose e assolutamente ingiustificate perché credo che nessuno possa pretendere di avere alcuna voce in capitolo. A volte tuttavia ci penso anche io e, dopo aver concluso che sia solo una delle illusioni in cui ci intrappola la nostra mente, una sua creazione per riportare tutto come al solito a dimensione umana, improvvisamente, come un’illuminazione, qualcosa dentro di me urla “ma certo, stupido che non sei altro, il principio antropico è una verità assoluta! Come fai a dubitare di una cosa del genere? Lo sai, non potrebbe essere altrimenti!”. In quel preciso istante non capisco più chi stia parlando, se la mia mente razionale oppure soltanto il desiderio di certezze nato con essa. Insomma, c’è veramente uno scopo, una causa finale in questo universo oppure no? Di una cosa sono sicuro, e cioè che la risposta dividerebbe la popolazione umana in due; una metà risponderebbe sì e l’altra metà di no. Ma se ci pensassimo bene ci accorgeremmo che potrebbe esserci una terza possibilità; potrebbero essere infatti vere entrambe le affermazioni.

Ma certo, entrambe.

E potrebbe essere che, come al solito, siamo sempre noi ad avere le braccia troppo corte e non riuscire ad abbracciare la verità, la mente troppo piccola per contenerla tutta.

Potrebbe essere che, come al solito, siamo noi a separare.

Separare tutto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_antropico

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